Storia

Coop Val di Non

Storia

Don Lorenzo Guetti, il padre della Cooperazione Trentin

Se il Lomaso, una valle che dista una quarantina di chilometri da Trento, è la culla della Cooperazione Trentina, la valle di Non è un altro territorio della provincia di Trento dove la cooperazione è di casa. I tre settori storici qui hanno messo radici forti: il credito, l’agricoltura e, naturalmente, il settore del consumo poggiano su decine e decine di società a servizio di comunità piccole e grandi per la loro struttura di paese ma anche per la loro densità demografica.

La Cooperazione Trentina è nata nel 1890 a Santa Croce di Bleggio. Qui nacque la prima Famiglia Cooperativa. Venne denominata così perché, il fondatore, volle creare quello spirito di famiglia in grado di mettere insieme tante persone che avevano bisogno di unire le forze per sconfiggere il fenomeno dello strozzinaggio particolarmente diffuso in quell’epoca.

Ecco che la cooperazione si rivelò fin da subito uno strumento efficace per garantire un orizzonte più sereno al vivere di ogni giorno di chi aveva meno e che, di conseguenza, necessitava di una realtà capace di liberare loro dalle mani degli usurai.

In breve tempo il fenomeno si espanse in ogni parte del territorio: dai piccoli villaggi di montagna ai borghi più abitati. La formula era quella vincente perché ciascuno era responsabile, in qualità di socio, dell’azienda cooperativa.

In Alta Valle di Non due figure più di altre si sono distinte per la loro capacità di creare cooperazione: Emanuele Lanzerotti, fondatore della Famiglia Cooperativa di Romeno e primo presidente; don Silvio Lorenzoni che fece altrettanto a Brez, sulla sponda opposta della valle.

“Famiglia” in Alta Anaunia

La Famiglia Cooperativa Val di Non è l’approdo finale di un cammino ricco di unificazioni avviato alla fine degli anni Ottanta quando, la cooperativa di consumo di Castelfondo, si unì alle consorelle di Romeno, Brez, Cloz, Dambel. Nacque la Famiglia Cooperativa Alta Anaunia.

Esperienze commerciali con quasi un secolo di storia alle spalle che avevano agito per lungo tempo in forma autonoma a servizio delle rispettive comunità locali scelsero di collocare sotto uno stesso tetto la loro attività.

“Da soli si va più veloce ma insieme si va più lontano” avranno pensato i consigli di amministrazione quando proposero ai soci il progetto di unificazione condiviso in maniera unanime fedeli allo spirito della cooperazione, dell’unire le forze per raggiungere un obiettivo comune destinato a garantire benessere alle comunità servite.

Un progetto nato alla fine del secolo scorso e ancora oggi coltivato dagli stessi amministratori che compresero già allora la bontà di quella idea rivelatasi vincente. “Non manca la dialettica – osserva il presidente Giorgio Turri – anche se i confronti sono esclusivamente orientati a migliorare la nostra struttura e la nostra attività tenendo fede al principio del cooperare, dell’operare insieme per il bene comune trasmessoci da chi, prima di noi, è stato impegnato nel mondo della Cooperazione Trentina”.

Il cambio della Famiglia

Da Sait a Dao. Da Coop a Conad. Dal 1° gennaio 2009 la Famiglia Cooperativa Val di Non si appoggia a un nuovo distributore e ha mutato le sue insegne. Oggi sono quattro i marchi che campeggiano all’esterno delle strutture piccole e grandi, a seconda della superficie commerciale, della cooperativa di consumo: Famiglia Cooperativa – Margherita, Supermercati Conad, Liberty, Eurospin. “La Famiglia Cooperativa ha voluto dare ai propri soci la possibilità di avere più canali distributivi – osservano i responsabili – per garantire loro maggiore convenienza e maggiore possibilità di scelta. Ma non solo. Perché una cooperativa al passo con i tempi a nostro parere è bene sia multicanale. Inoltre abbiamo concretizzato un investimento immobiliare sulla piazza di Cles e strategico per quella località. La formula Eurospin ci permette di affrontare con maggiore tranquillità un investimento decisamente considerevole (pari a 4 milioni di euro) che non sarebbe stato possibile adottando una strategia commerciale differente. Per ammortizzare l’investimento economico era necessario raddoppiare il giro di affari prodotto dal precedente supermercato. Grazie agli accordi con Dao abbiamo mantenuto il supermercato tradizionale (in una posizione ancora più centrale) e realizzato il Discount. Quindi tradizione e innovazione che ci hanno permesso di soddisfare le esigenze del consumatore e raddoppiare, più del doppio, il nostro giro di affari nel capoluogo anaune”.

Oggi lo staff conta 67 collaboratori. Una dozzina gli stagionali. Il fatturato a fine 2009 era di 12.800.000 di euro. I soci sono 2800. La cooperativa di consumo serve 13 Comuni della Val di Non. Venti i punti vendita.

Il futuro

Il domani è oggi. I progetti sono tre: mantenere l’impronta moderna della rete commerciale, realizzare il nuovo supermercato di Cles nell’ex Hotel Cristallo, individuare aree o località che possono segnare un nuovo ingresso della Famiglia Cooperativa per soddisfare un bisogno primario. Sostanzialmente garantire un negozio di vicinato alla comunità locale.

Come dire: conciliare la missione tipica di una realtà della cooperazione con una visione imprenditoriale che manifesta autentica cultura di impresa del territorio e per il territorio.

“La nostra gestione è indirizzata a garantire un vantaggio tangibile ai soci – spiega il direttore Maurizio Ianes. Nel 2009 non abbiamo potuto (considerati gli investimenti concretizzati) dare vita ai ristorni ma abbiamo dato un segnale forte con due iniziative. La prima: alla fine di dicembre la giornata del socio con il 20% di sconto sulla spesa effettuata. La seconda: devolvendo diecimila euro all’Associazione volontari trasporto infermi di Fondo per l’acquisto della nuova autoambulanza”. Questo perché cooperazione è anche solidarietà.

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